26/10/14

Largo baracche (2014)

Prossimamente al cinema

Trama

Gaetano Di Vaio, documentarista italiano, gira per I quartieri più malfamati di napoli, per documentare la vita dei giovani

Recensione

Nasce come mockumentary, cresce come documentario e muore come film di finzione.

Un’indagine accurata dell’occupazione giovanile di Napoli che però, non indignandosi, non vergognandosi, non sbilanciandosi, non sposta niente. Non si capisce bene di cosa parli e quale sia il suo scopo, il risultato è una serie di video in napoletano sottotitolato con un’aleatoria coerenza interna: praticamente il backstage di gomorra.


Il passaggio da documentario a mockumentary non è problematico quanto il passaggio a film di finzione: un cambio inammissibile in un cinema abituato a rompere la quinta parete, non a ricostruirla, una scelta fatta inconsapevolmente, visto il resto del film, ma spregiudicata.

I protagonisti e le storie si susseguono, ponendo come tema di fondo una disoccupazione giovanile di cui si parla solo in principio, il vero tema è la miseria intellettuale dei personaggi presentati che raccontano una Napoli povera di idee, se non di idee per sopravvivere, pericolosa ed infernale, dove i poveri abitanti sono ridotti ad essere un numero nelle statistiche di povertà, criminalità ed analfabetizzazione nei telegiornali.

Presentato alla 9° edizione del Festival del Cinema di Roma, largo baracche cerca con una costante allusione ad una realtà mista a finzione una coerenza che non ha mai avuto: destabilizzante, inutile e frustrante.

Voto: 4
Durata: 70’
Di: Gaetano Di Vaio

Genere: Documentario, Mockumentary

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